Monete in Lire del Regno d'Italia
Il Regno d'Italia nacque ufficialmente il 17 marzo del 1861, al termine della seconda guerra d'indipendenza e dopo una serie di plebisciti che sancirono l'annessione dei territori al preesistente Regno di Sardegna, il quale estendeva così il suo territorio su gran parte del paese (il Veneto, il Trentino ed il Lazio entrarono a far parte del Regno solo in tempi successivi, con un processo di unificazione che si completerà interamente solo al termine della prima guerra mondiale).
Durante il periodo monarchico, che durò fino alla proclamazione della Repubblica Italiana (2 giugno 1946), si succedettero al trono quattro sovrani, Vittorio Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III ed Umberto II, l'ultimo dei quali regnò solamente per meno di un mese (viene ricordato come "il Re di maggio") e non fece coniare alcuna moneta durante tale periodo.
La moneta nazionale del Regno fu la Lira, che già circolava in precedenza nel Regno di Sardegna ed in alcuni altri stati pre-unitari, della quale furono coniati i valori da 1, 2, 5 e 10 centesimi (in bronzo), i tagli da 20 e 50 centesimi, nonchè quelli da 1, 2 e 5 lire (in argento), ed infine gli alti valori da 10, 20, 50 e 100 lire (in oro).
Il Regno d'Italia aderì all'Unione monetaria latina, insieme a Francia, Belgio, Svizzera e Grecia, che permise la libera circolazione delle rispettive valute nel territorio di ognuno dei paesi, con un cambio reciproco di 1:1. Le monete di tutti gli stati, infatti, contenevano lo stesso quantitativo di materiale (bronzo, argento o oro), e potevano quindi essere utilizzate ognuna in sostituzione delle altre. La conseguenza di questo accordo fu che in tutto il periodo di validità della convenzione (fu sciolta nel 1927), tutti i valori coniati in Italia presentavano le medesime caratteristiche di base (materiale, peso e diametro), mentre si notavano differenze nei disegni delle monete, soprattutto a causa del susseguirsi dei diversi sovrani. Solo negli ultimi anni del periodo, durante il regime fascista, vennero introdotti materiali diversi, come il nickel, l'acmonital ed il bronzital.
Inizialmente il Regno d'Italia si serviva di diverse zecche per la coniazione delle monete, rivolgendosi sia a quelle presenti sul territorio italiano che ad altre situate all'estero, con gli stabilimenti che imprimevano sulle monete il proprio segno di zecca, e più precisamente:
- B - Bologna
- F - Firenze
- H o BI - Birmingham
- K•B - Berlino
- M - Milano
- N - Napoli
- OM - Parigi
- .OM - Strasburgo
- .OM. - Bruxelles
- R - Roma
- T - Torino
A partire dal 1887 le monete italiane sono state tutte prodotte dalla sola Zecca di Roma, che rimase l'unica attiva su tutto il territorio nazionale.
Di seguito sono riportati i link alle sezioni riguardanti i Re d'Italia: