Monete in Lire di Vittorio Emanuele III
Vittorio Emanuele III (nato a Napoli l'11 novembre 1869) divenne Re d'Italia il 29 luglio 1900, succedendo al padre Umberto I. Il sovrano era un appassionato studioso di storia, con una particolare passione per le monete, fatto che gli valse il soprannome di "Re numismatico". La sua vastissima collezione di monete, di oltre 100.000 esemplari, fu donata al popolo italiano unitamente al Corpus Nummorum Italicorumm, una mastodontica opera di 20 volumi scritta dallo stesso Re, che rappresentava il primo tentativo di creare un catalogo generale delle monete italiane medievali e moderne. La collezione reale è oggi custodita al Museo Nazionale Romano.
La produzione di monete durante il lungo regno di Vittorio Emanuele III fu particolarmente fiorente e variegata, proprio a causa della passione numismatica del sovrano. Nel solo periodo iniziale, durante i primi anni del '900, il disegno delle monete fu similare a quelle di Vittorio Emanuele II e Umberto I (al dritto il ritratto del Re, al verso nei pezzi da 1, 2 e 5 centesimi l'indicazione del valore, negli altri valori l'aquila sabauda), mentre già nel 1911 venne emessa una splendida serie celebrante il 50esimo anniversario dell'unità d'Italia (10 centesimi in bronzo, 2 e 5 lire in argento, 50 lire in oro), che risentiva delle tendenze artistiche del momento, in particolare dello stile Liberty.
Anche le altre monete prodotte negli anni 10 e 20 furono influenzate dall'Art Nouveau, mentre con l'affermarsi del regime fascista la produzione passò ad uno stile più essenziale ed austero, ed i metalli preziosi vennero quasi completamente abbandonati per far posto a materiali più economici (nickel, bronzital e soprattutto acmonital). La serie principale di questo periodo è la cosiddetta "serie Impero", molto varia con i suoi disegni ispirati a tematiche care al regime, composta dagli esemplari da 5, 10, 20 e 50 centesimi, nonchè da quelli da 1, 2, 5, 10, 20, 50 e 100 Lire.
Tutte le monete del periodo di Vittorio Emanuele III sono state coniate alla Zecca di Roma. A causa degli eventi della seconda guerra mondiale il Re lasciò le funzioni di Capo dello Stato al figlio Umberto II, che venne nominato Luogotenente generale del Regno il 5 giugno 1944, ed abdicò definitivamente il 9 maggio del 1946, dopo un regno durato ben 46 anni.
Di seguito le schede relative alle singole monete: